Ciao! Mi chiamo
Francesca
Dani
e sono un Triller
Chernobyl, la Lapponia, l’Artico. Classe 1979, Francesca è una fotografa e reporter professionista freelance nata e cresciuta a Firenze. La Cupola del Brunelleschi, che per tanti viaggiatori rappresenta il punto di arrivo di infiniti peregrinare, è per lei il luogo di partenza. Per 13 anni si occupa di moda e fumetti, di eventi vitali e ad altissimo tasso di socializzazione. Poi decide che per lei è tempo di cambiare e quella che sembra essere una pausa si trasforma in un nuovo percorso di vita alla ricerca dei luoghi più solitari e allo stesso tempo più densi di senso della terra. È il 2011 quando fa le valigie e parte alla ricerca della sua libertà, percorrendo la via della fotografia artica e l’esplorazione di insediamenti abbandonati. Di volta in volta, sceglie spazi in cui gli uomini sono arrivati e andati via, lasciando indelebili tracce del loro passaggio. Protagonisti della sua ricerca sono, primi tra tutti, i 30 Km della “zona di esclusione” di Chernobyl. Quello che accadde alla Centrale nucleare nel 1986 continua a essere per Francesca un presente. Per questo si impegna ogni anno in progetti per il riconoscimento dei diritti dei liquidatori di Chernobyl, lavoratori che nel corso dei decenni si adoperarono per il recupero della zona del disastro, occupandosi della decontaminazione dell’edificio e del sito, delle strade, della costruzione del sarcofago contenitivo del reattore. Osservando questi luoghi con gli occhi di Francesca è evidente come a essere uccise dalle radiazioni di Chernobyl non siano state solo le singole persone, ma anche intere famiglie. Si tratta di storie di resistenza e dignità che possono essere riportate a galla ricomponendo le vicende del tempo e quelle attuali. Il viaggio fotografico di Francesca scava nella memoria della nostra storia contemporanea, nei suoi luoghi abbandonati, nelle sue vicende meno note, lontane dai riflettori e dal clamore, vicine agli occhi di sa osservare. In un intreccio sorprendente che senza di lei un viaggiatore farebbe anche solo fatica a immaginare.