Le mie Skills

99
Città portuali
77
Esplorazione sensibile
85
Reportage emotivi
Una frase a cui sono legato:
«Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi» - Marcel Proust.

Due parole su di me

Scatti, camere oscure e tecniche di stampa fotografica. In un mondo ormai quasi completamente votato al virtuale, avere la possibilità di tenere in mano una stampa, maneggiare fisicamente una fotografia, rimane un qualcosa di unico. Michele Mattiello dedica la sua vita alla ricerca fotografica e alla stampa fotografica in tutti i suoi campi. È un fotografo indipendente che mette nell’obiettivo la sfera intima delle persone, che indaga i linguaggi del corpo. La sua ricerca narrativa orbita attorno a queste due macrosfere dai primi anni 2000, quando decide di mettere il suo obiettivo e la sua sensibilità artistica a disposizione di una onlus, avvicinandosi così al mondo del reportage e ai suoi linguaggi. La collaborazione con altri fotografi e la maturazione di una visione fotografica ben delineata lo portano non solo a immortalare rappresentazioni verosimili del mondo e delle persone, ma anche a trovare tecniche e soluzioni in grado di rappresentare più intimamente i soggetti che sceglie di raccontare, mettendone in luce gli stati emotivi, le loro sensibilità, la loro vera natura. Questa sua ricerca fotografica si concretizza nelle sue numerose esposizioni e nei suoi reportage fotografici. Gli scenari echeggianti del Vajont affiancati in un percorso narrativo alle lande sfregiate di Fukushima - reportage creato in collaborazione con la fotografa Uma Kinoshita -, gli scatti ruvidi e mondani per raccontare il quotidiano – ma anche tutto ciò che rimane nascosto nell’ombra - nelle regioni balcaniche, il focus intimo e bruciante del suo reportage “URLO”: Michele Mattiello vi mostrerà un nuovo modo di sfruttare la fotografia come mezzo di comunicazione.