Le mie Skills

88
Suggestioni solidali
90
Scoperte dall'Africa
97
Fotografie per avvicinare
Una frase a cui sono legato:
«L’unica regola del viaggio è: non tornare come sei partito. Torna diverso» - Anne Carson

Due parole su di me

Nicola nasce sotto il sole di Caserta nel 1975. È febbraio, ma la luce è ugualmente intensa e il clima accogliente e temperato. La sua passione per il suono, insito nelle terre in cui cresce, lo porta a diventare musicista e a lavorare in giro per il mondo come fonico e sound engineer. Poi, però, Nicola si accorge che la fotografia è il mezzo che più di qualunque altro gli permette di raccontare le storie, e dopotutto anche i suoni, che incrocia durante i suoi tantissimi viaggi. Nel 2009 arriva la svolta. Nicola atterra in Senegal e questa volta non si sente un turista qualsiasi: questa è una terra che, lo capisce immediatamente, sente di voler vivere fino in fondo, da dentro, come fosse sempre cresciuto qui. Comincia quindi a occuparsi di cooperazione, documentando giorno dopo giorno la realtà in cui opera e realizzando il documentario “Talibè” sulla vita dei piccoli studenti delle scuole coraniche. Socio fondatore dell’associazione “Formazione Solidale”, Nicola decide che i suoi viaggi devono avere uno scopo più concreto: devono lasciare un segno tangibile e un ringraziamento al paese che l’ha accolto in maniera tanto generosa e aperta. È così che nasce il progetto di realizzare proprio in Senegal la scuola di formazione professionale “Brunello Bertoni”. Nicola non ha paura di sporcarsi le mani e se ne occupa a 360 gradi: dirige i lavori, coordina le attività, organizza le iniziative necessarie per finanziarla. Ha così la possibilità di realizzare “la religion de l’unitè”, un documentario sullo spirito di inclusione e condivisione in tutti gli aspetti della vita dello stato africano. Nicola continua con “Sputnik57” l’esperienza dei viaggi fotografici solidali alla ricerca di storie da raccontare per immagini e inizia la sua collaborazione con numerose associazioni in giro per il mondo, dalla Cambogia al Madagascar, proprio mentre l’UNESCO riconosce un prestigioso patrocinio al suo documentario “‘A passione ‘e Sant’Antuono”. Viaggiare al suo fianco è un’esperienza di quelle che lasciano il segno, ovunque lo si accompagni.

Viaggia con me



01. Madagascar. Comprendere un paradiso.

Esiste un luogo dove crescono maestosi alberi alti trenta metri e larghi tre in diametro; dove tra fiumi e foreste si dirama una foresta di pietra, labirinto inespugnabile; dove l’acqua dell’oceano è così limpida che sembra quasi che le imbarcazioni non navighino, piuttosto che siano sospese nell’aria. Questo paradiso si chiama Madagascar, la terra dei lemuri e dei baobab centenari.