Ciao! Mi chiamo
Valentina
Tamborra
e sono un Triller
Una mamma originaria delle valli friulane, ai confini con la Slovenia. Un papà che arriva dalla Puglia e dal suo mare. Valentina è nata a Milano, dove vive e lavora, ma i confini e gli orizzonti sono sempre stati la sua passione più intima. I confini e la voglia di Valentina di travalicarli, di scavalcare la staccionata e dare uno sguardo oltre. Viaggiare per lei significa questo: spingersi in avanti sino a lambire i bordi delle cose (confini geografici, culturali, ambientali, personali) e trovare poi una nuova via, personale e relazionale, per conoscere il mondo che la circonda attraverso la fotografia. Valentina è una di quelle persone che non si tirano indietro. Collabora con ONG ed enti internazionali, AMREF, Medici Senza Frontiere, Albero Della Vita, Emergenza Sorrisi e Croce Rossa Italiana. Non ha paura di ammettere che la fotografia è per lei un mezzo: un mezzo attraverso cui raccontare storie, che siano ritratti, reportage o fotoracconti. Dai minatori delle isole Svalbard ai pescatori del Mare del Nord, dalle tribù Himba e Herero della Namibia ai Sami del circolo polare artico per arrivare ai pescivendoli del Mercato Ittico di Rialto e ai detenuti del carcere di Opera. I suoi progetti sanno indagare ciò che è vicino e ciò che è lontano, sanno creare similitudini e individuare connessioni. La curiosità e la voglia di condividere le proprie esperienze l’hanno portata a esporre i suoi scatti in tutta Italia, a pubblicare articoli e fotografie sui principali media nazionali, a partecipare a trasmissioni radiofoniche e televisive e a insegnare all’Istituto Italiano di Fotografia di Milano, allo IED (Istituto europeo di Design) e alla Naba (Nuova Accademia di Belle Arti). Condividere ciò che fa e le ragioni per cui lo fa. È questa la ragione per cui oggi è entrata a far parte dei Triller.